Nella scuola di Sofia stanno attuando una politica che per certi versi condivido, ma per altri preferirei che venisse gestita in modo leggermente diverso.
Nell’Istituto comprensivo vi è la mensa. Accedono a questa mensa i bambini ed i ragazzi della materna, della primaria e della secondaria di primo grado.
Il problema, che penso poi sia un problema di quasi tutte le Amministrazioni locali, riguarda il pagamento dei pasti da parte dei genitori. Molte sono le famiglie che nn pagano la mensa e moltissime sono le famiglie che si sbattono, soprattutto in questo periodo di amgra, per pagare i pasti dei loro figli.
L’Amministrazione comunale le ha provate tutte, ma alla fine ha deciso con una delibera di G.C. di non permettere ai genitori dei bambini aventi saldo negativo superiore a €. 100,00 di poter accedere al servizio.
Per i bambini questo è un delirio, ma con questa tipologia di genitori nn vi era modo per limitare il danno.
A molti nn interessa la situazione dei figli, pertanto anche avendo problemi economici non forniscono al Comune le attestazioni ISEE al fine di abbassare il costo del pranzo ed accumulano debiti che poi nessuno salda e che in questo periodo di magra, l’A.C. nn riesce a smaltire.
Ma che fare? Il bambino che nn può accedere al servizio dovrebbe essere ritirato da scuola entro le ore 12 e riportato a scuola, se necessario, entro le 14. Ma che si fa se il genitore nn va a prendere il figlio? Lo si porta il segreteria della scuola, facendo vedere a tutti i suoi amici questa procedura? Oppure lo si porta in mensa… ma chi paga il pasto? il genitore moroso? La scuola? L’Ente?
… questo è davvero un casino!!!
Per fare certe scelte ci vuole coraggio, ma il vero coraggio viene fuori quando ci sono da gestire i risvolti di queste scelte… e nel frattempo ci vanno di mezzo i bambini e i dipendenti che non devono rendere vane le scelte dei “potenti”.
Mar 02