Le ragioni del cuore… parte 2

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Continuando con le problematiche del cuore direi di affrontare la seconda situazione di cui ho già anticipato.
Lei, quasi quarantenne con un bambino piccolo. Si è lasciata da poco con il padre di suo figlio con il quale non aveva, e forse nn ha mai avuto, nulla da dire o da spartire. Il rapporto continuava a sopravvivere perché nessuno dei due si creava problemi. Erano compagni di stanza e quasi più di letto, condividendo solo la vita del figlio. Le vacanze erano un martirio! Lui le faceva per riposarsi e stare beato a nn far nulla con la famiglia. Lei voleva girare, interessarsi, staccare la spina restando attivi e divertirsi. Insomma il giorno e la notte! E sono state proprio le vacanze estive che le hanno fatto capire cosa significava quella coppia scoppiata e che cosa rappresentava un suo compagno di lavoro. I mesi sono passati ed alla fine il rapporto è scoppiato. Lei e lui si sono allontanati definitivamente e lei si è attaccata al suo compagno di lavoro come ancora di salvezza.
Ma lei e il nuovo compagno nn hanno assolutamente niente da spartire. Lui è il classico trentenne bamboccione, accudito in tutto dalla mamma e dal papà, che vive del vitto e dell’alloggio dei suoi. Lei si trova ad avere una nuova casa nella quale abitare con suo figlio, un solo stipendio, l’affitto e le bollette da pagare, una serie di complicanze derivanti dalla presenza di questo figlio un po’ birbone e per certi versi poco gestibile essendo cresciuto in un ambiente in crisi di coppia.
Ora lei si trova a nn riuscire più gestire la nuova coppia.
Il nuovo compagno si è impossessato del suo spazio, lei gli ha permesso di invadere la sua nuova casa con spazzolino, lampada e coperta e lui nn ha capito che lei nn aveva bisogno di un nuovo intruso nella sua vita, ma di un compagno che le stesse vicino e che l’aiutasse a superare tutta quella serie di problematiche che una donna sola deve affrontare.
Ma forse io pretendo troppo! Gli uomini nn sono così come noi vorremmo, ma il nuovo tipo si è davvero catapultato nella vita di questa donna senza valutare che vista la situazione nn doveva privarla del suo spazio.Lei in questo momento nn ha tempo per lui, ha tempo solo per se stessa e per il uso bambino. Il nuovo fidanzato verrà allontanato e se nn capisce al volo, direi escluso, dalla sua nuova vita.
Certamente la colpa è soprattutto di lei perché ha permesso all’individuo di entrare in casa, ma anche l’individuo pur essendo innamorato poteva fare a meno di essere così pesante.
Quello che sono certa è che assisteremo ad una seconda coppia scoppiata in meno di 1 anno, con un bambino ed una mamma alla ricerca di qualcosa che spero troveranno al più presto!
Domanda: ma noi donne abbiamo per forza bisogno dell’ancora di salvezza? Oppure sono solo certe donne che devono sentirsela raccontare per affrontare la vita dando la colpa sicuramente a qualcosa che nn dipende da loro anche se in realtà almeno il 50% del dolo è loro?
Questi sono interrogativi che spesso mi sono fatta perché nn è la prima volta che mi trovo ad affrontare persone che per salvarsi scaricano la colpa sugli altri. Ma poi, nella loro cameretta, prima di addormentarsi, si sentono a posto con la coscienza?




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