La mia vita che cambia…
La settimana passata a Genova mi ha fatto pensare, soprattutto perchè mi sono trovata a valutare la mia vita e i cambiamenti che quest’ultima ha subito da quando mi sono trasferita in Lombardia. Vuoi che la maturità mi abbia colpito, data l’età; vuoi che la creazione di una famiglia e la nascita di una figlia mi abbiano profondamente modificata… ma la mia vecchia vita mi sta davvero stretta.
Prima di tutto nn penso di essere cambiata solo io, anche le persone che mi circondavano e che io ho ritrovato, sono mutate sensibilmente.
Prima di scrivere questo post volevo pensarci bene e valutare le cose, anche perché essendoci persone che lo leggono nn volevo passare per quella superficiale, che si ferma solo all’apparenza, ma spesso è proprio questo primo approccio che fa suonare i campanellini di allerta.
Prima di tutto sono felice di aver passato questi giorni senza BBino, ma con la mia piccolina. La presenza di BBino mitiga sempre un po’ le mie giornate. La sua vicinanza mi fa sempre fare un po’ meno i conti con me stessa, anche perché quando c’è lui nn è Anna da sola, ma la coppia formata da noi due. Essendo stata sola, era solo Anna a fare e parlare e la Anna che ho riscoperto mi piace moltissimo.
Prima di tutto, maturando, ho imparato ad ascoltare, anche da persone che prima avrei ignorato, ma vedendo le cose da angolazioni diverse, si vedono scenari diversi.
Con i miei ho capito che è una causa persa, soprattutto perché sono loro che si sono persi e nn vogliono trovare la strada del ritorno. Persino mia sorella si è persa con loro e da quello che ho visto, nn vuole trovarsi neppure lei.
Mio padre effettivamente nn sta bene, i problemi motori sono degenerati, ma è lui che oltretutto nn fa nulla per sistemare la cosa. Io capisco benissimo che nn ne ha più voglia, di continuare a lottare per avere la mobilità, ma se nn è lui che lo fa nn c’è nessuno che può aiutarlo.
Un po’ di anni fa, l’abbiamo fatto vedere da un prof del Besta di Milano, ero presente alla visita e i doc aveva detto a mio padre, che la malattia che l’aveva colpito era degenerativa e se nn era lui che si aiutava muovendosi e sforzandosi, le cose nn potevano che peggiorare: ed è questo che lui sta facendo…
Inoltre sta facendo impazzire mia mamma.. Anche lei nn sta bene ed è molto demoralizzata. Lei deve imparare, anche se è avanti con l’età, a fargli fare le cose da solo. Nn può esserci per tutto e per sempre lei. La prima notte che ho passato da sola, a casa loro, mio padre è caduto. L’abbiamo dovuto aiutare ad alzarsi. Io ho cercato di fare del mio meglio per muoverlo il più velocemente possibile, ma è pur sempre un omone di circa 90 kg ed io, oky che nn sono un fuscello, ma nn sono un uomo. Inoltre lui è un peso morto, con la sua poca mobilità e mia mamma è malata. L’ultima cosa che ho detto a mia mamma è stato che nel caso in cui mio padre cadesse ancora, di nn provare assolutamente ad alzarlo, di chiedere aiuto IN TUTTI I CASI, sia che sia notte o giorno, di nn spostarlo lei assolutamente!! La situazione fisica incasinta nella quale si sta trovando in queste ultime settimane deriva proprio da uno sforzo che ha fatto per tirare su mio padre… ma nn può assolutamente ripeterlo.
Io nn posso fare altro che dirglielo, spero solo che segua i miei consigli.. ma posso fare solo questo, sono loro che devono comprendere la situazione e gestirla di conseguenza.
Però una cosa sono riuscita a farlo: da marzo, una volta a settimana, una signora andrà ad aiutare la mia mamma nelle pulizie di casa. E’ stata dura fargliela prendere, lei diceva che nn era necessario, ma nn si immagina neanche quanto aiuto le potrà dare questa signora… spero solo che si trovi bene…
[continua]