Due lunedì fa, al nido, hanno organizzato un incontro con la psicopedagogista. E’ stato un bellissimo incontro, la dottoressa è una persona molto particolare, interessante e strana allo stesso tempo, ma molto cortese e incisiva, davvero una buonissima professionista!
Io sono uscita un’oretta prima dal lavoro, mentre BBino è riuscito ad assistere perché aveva il pomeriggio di ferie.
Abbiamo fatto l’incontro nell’aula della Sofia e seduti in cerchio, tutti i genitori hanno potuto esprimere le proprie perplessità e dubbi.
La dottoressa si è presentata e poi, ad uno ad uno, lo abbiamo fatto anche noi, iniziando a presentare i ns bimbi e i “problemi” che abbiamo con loro.
Dal primo giro di presentazione è emerso un problema di fondo: tutti i bimbi o quasi sono testardi e cocciuti, nn ascoltano o ascoltano poco, all’asilo mangiano bene e composti, più o meno, mentre a casa sono animaletti noiosi, alcuni hanno problemi di timidezza con gli amtri bimbi e altri subiscono botte dagli amichetti. Insomma eravamo tutti nello stesso calderone.
La prima cosa che ci ha fatto notare la dottoressa è che siamo grandi, siamo noi i genitori, gli adulti e loro sono piccoli e sono bimbi. Ha sintetizzato il tutto con due a:
Aa. La A maiuscola siamo noi, mentre la a minuscola sono i bimbi. Dobbiamo imparare ad usare la ns altezza e il ns modo di guardarli dall’altro per fargli capire che noi grandi diciamo le cose e loro lo fanno e nn viceversa. Nn dobbiamo essere pronti ad ogni grido, i bimbi posso anche aspettare un minuto prima di ottenere le cose… Io in tutte queste affermazioni mi ci sono ritrovata!
Ora renderò personale quello che ho imparato dal corso (che purtroppo abbiamo dovuto abbandonare prima del termine perché dovevamo andare a ritirare la bimba dalla nonna) e se qualcuno vuole intervenire è libero di farlo.
Io sono mamma di una sola bimba, nn ho mai ricevuto il libretto di istruzioni della Tatolina e cerco sempre di fare le cose nel migliore dei modi, ma i consigli e gli imput che mi vengono dati, cerco sempre di provarli… nn si sai mai…
Sono una mamma che lascia quello che sta facendo se la bimba chiama, che interrompe le conversazioni per stare dietro a lei, sono una mamma che imbocca la bimba se nn vuole mangiare, che la fa mangiare davanti ai cartoni se nn ne ha voglia, che le prepara il latte se nn ha cenato…
Ed invece ho imparato e messo in pratica quello che mi hanno suggerito la dottoressa e le altre mamme.
Prima di tutto i bimbi devo imparare ad aspettare, ad avere un po’ di pazienza, anche perché all’asilo fanno la coda per il bagno, fanno la coda per essere serviti a pranzo, fanno la coda per avere la carnina tagliata, fanno la coda per essere cambiati, mentre a casa io cosa faccio? Servo la bimba per prima sempre e comunque, mi alzo da tavola per prenderle subito il secondo, lascio il cibo nel mio piatto (che diventa freddo) perché lei ha la priorità ed invece le cose sono cambiate.
Ora la Sofia aspetta come tutti, mangia con noi e se nn mangia da sola o nn ha voglia di mangiare quello che ha nel piatto, la mamma nn le da altro. Si mangia a tavola composti, la mamma nn la imbocca e se nn vuole mangiare vuol dire che nn ha fame.
Una mamma ha raccontato che il figlio nn solo faceva noie, ma nn mangiava proprio… diciamo che era diventato davvero un problema! Ma il bimbo nn è morto di fame ed ora i genitori sono sereni e tranquilli.
Mar 30
31 Marzo 2009 alle 14:24
…ho preso appunti! 🙂
Un bacione a te e tatolina!!!
2 Aprile 2009 alle 13:23
Hai fatto bene a mettere in atto queste cose perchè comunque sono corrette, anche se è dura quando non mangiano non dargli alternative…il mio piccolo mi da sempre noie per il cibo, per evitare problemi la mattina scegliamo insieme il menu della sera, in modo che non abbia scusa e che mangi tutto, ma non ti nego che se capita che non cena, gli do il latte con i biscotti, anche ora che ha quasi 8 anni!!!