Beh inziamo a riprendere il filo del discorso. Dopo un po’ di mesi di ferie forzate causate dal rientro dell’architetto che sostituivo, mi hanno richiamato dal Comune. Un’altra mia collega è rimasta incinta e si è messa in gravidanza anticipata. Così, invece di fare un concorso e tutte le cose a lui connesse, hanno optato per un’assunzione attraverso una cooperativa alla quale io ero iscritta e così mi ritrovo nel mio vecchio Comune a ricoprire una figura che professionalmente è lontana anni luce dalla mia, ma che mi permette di lavorare, di guadagnare e di gestire, grazie agli orari, la mia bimba.
Il lavoro di per se nn mi piace ancora tanto, è un po’ ripetitivo e per me che sono un tecnico.. beh… è un po’ strano. Però mi piace fare le cose in un certo modo e lì è un porto di mare.
Nn avevo mai pensato al tipo di lavoro che facevano queste mie colleghe. L’ho sempre visto come un lavoro di segreteria, come del resto è, però nn avevo considerato le difficoltà e la quantità di cose, anche ripetitive, che sono obbligate a fare per legge. Da questo la scoperta di un ufficio complicato e incasinato. Devi fare le cose al volo, quando dicono e fanno gli altri e tu devi andare a ruota… addio tranquillità, addio alle priorità (per me importantissime nello stabilire una tabella di marcia).. addio a tutti i tuoi progetti giornalieri che vengono, normalmente e tranquillamente stravolti… beh… sono tutte esperienze che mi faranno crescere ed intanto continuo a mettere qualche radicetta sul posto!
Gen 27