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Sempre nella via dei ricordi melanconici ve ne propongo un’altra, sempre degli Stadio:


C’E’


C’è… ancora il tuo profumo
Dentro al mio maglione
Se nn lo lavo, resta qua


C’è… che nn riesco a fare
Quello che ho da fare…
Lo annuso ancora e resto qua…


E poi che c’ho il raffreddore se nò
Sentirei…
anche le parole..


E che la macchina è rotta se nò
Correrei…
Dritto da te…


C’è… che basta il tuo profumo
A farmi intrappolare
Come scappare, io nn lo so…


C’è… che sono un uomo solo
E casco dentro al gioco
Come un bimbo e poi ci sto


Fortuna che ho il raffreddore se nò
Sentirei…
anche la tua voce…


E che la macchina è rotta se nò
Correrei..
E’ un gioco d’azzardo,
è solo un imbroglio quel che fai, Bellezza
Io mi riprendo il mio cuore
Ma tu cosa prendi,
tu nn ce l’hai un cuore
prendi quello degli altri
che ti diranno: sono qua, Dolcezza


C’è… c’è che ho il raffreddore,
la macchina è rotta
e quindi…
nn verrò…


Lo avevo conosciuto, me ne ero innamorata follemente. Era il mio sogno, la realizzazione di un sogno tanto sospirato. Aveva meravigliosi occhi blu e morbidissime mani. Lo amavo alla follia. Per lui avevo intrapreso viaggi che per le mie tasche erano faraoniche. Dapprima scortata da un mio caro amico, poi mi ero buttata in questa avventura. Macinavo quando potevo Km per vederlo. Lui mi diceva sempre che un giorno sarebbe dovuto venire dalla mie parti ed invece nn veniva mai.
Questa canzone la usai per farmene una ragione al ritorno dall’ennesimo sbattimento, solo che questa volta le cose andarono più avanti del dovuto. Lui era impegnato ed io nn davo mai sicurezza, avevo amicizie sparse e lui per me era troppo lontano, ma lo amavo, più di qualsiasi altro che mi scaldasse il cuore e il corpo.
La cosa più triste fu vedere cacciare dal finestrino dell’auto la cassetta degli Stadio che noi avevamo ascoltato quella sera in cui le cose ci sfuggirono di mano. Dioceva che gli faceva male ascoltarla, gli ricordava noi e la nostra follia. Per tutta risposta, al mio ritorno a casa, gli mandai il testo di quella sopra riportato.
Una stupida ma carichissima vendetta. Pensandoci ghigno ancora…






























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Evidentemente è un momento così. Navigo nella mia malinconia amorosa.
Ascolto spesso gli Stadio con le mie canzoni preferite. Tutte canzoni che narrano vicende amorose finite male, ma che alla fine nn lasciano l’amaro in bocca.
Ve ne propongo una:


VORREI


Vorrei,
come nei versi dei poeti
nel diario dei segreti
ma poi, cosa vorrei…


Vorrei ruffiano, chi lo dice
Io vorrei che tu fossi felice
Io no, nn penso a me…


Voglio, no nn voglio l’erba,
volevo solamente… niente
volevo averti ancora qui con me,
qui con me…


Vorrei che invece della strada
ci fosse la tua pelle
e a casa nn tornare più…


Così togliendomi le scarpe
Scenderti sul collo
E andare ancora giù…


Il rumore di un cristallo
Ho messo un piede sul tuo cuore
S’è rotto, è proprio quello che vorrei…
Che vorrei…
Vorrei trovarti qui, sopra il marciapiede e senza dignità
Che mi venissi incontro urlando senza fiato, lo sai che io nn vivo più


Perché in mezzo al mondo ci sei tu
E se son stanco c’entri tu
Ma finalmente tu sei qui
Nn dire niente, anzi di di si…


Cantavo a squarciagola il passo in corsivo, mi caricava un sacco, ma poi ricadevo.
Ho spesso usato le canzoni per caricarmi o scaricarmi nelle mie situazioni emotive. Penso che sia un classico in qualsiasi momento d’innamoramento.
A proposito mi ricordo un periodo di tipo: tristezza di gruppo.
Passavamo le serate a scorrazzare in macchina con Mia Sora, la Carlona e l’altra. Ci facevamo pere di canzoni terribilmente tristi e ci crogiolavamo in gruppo. Mia Sora aveva una cassetta che raccoglieva canzoni di Panceri, di Baglioni, passando per Vasco e nn tralasciando gli 883. Ragazzi che serate!.. ahahahhah




























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Perchè abbiamo bisogno di essere tristi?


Nn accade anche a voi di sentire il desiderio di assaporare un po’ di tristezza. Lo so potrebbe sembrare una follia, ma è vero. A me capita…
Nn sono completamente sicura di avere tutte le rotelle a posto, ma sono certa di quello che dico.
Ma nn è una tristezza vera e propria, ma una malinconia che mi prende e che mi piacerebbe assaporare.
Sono felicemente innamorata e viaggio ad 1 metro da terra da poco più di tre anni, ma spesso ripenso ai patimenti, al cuore in subbuglio, ai pianti disperati, al cuore spezzato e mi ci crogiolo dentro.
Forse faccio così perchè nella realtà sono così sicura del mio amore che quindi mi creo queste situazioni.
Accendo la radio e ascolto quelle canzoni che un tempo mi facevano compagnia in quei momenti di tristezza.
Che stia ricadendo sempre nel solito mio enorme problema? I ricordi? La vita passata che ti faceva sentire viva. Che ti faceva fremere. I miei meravigliosi e frementi anni di follia amorosa.
Ragiono come una donna sposata, felice, desidero tanto un figlio, amo lui con tutta me stessa, ma mi amnca la mia tristezza.
Ho sempre sottolineato la pare più brutta di mia madre, quella tristezza che le affiora sempre, anche nei momenti più felici della sua vita. Un’ombra nel suo sorriso. La voglio anche io? Perchè? Perchè devo soffrire se posso nn farlo?
Lasciatemi affogare nella tristezza melanconica dei miei ricordi… Voglio ancora una volta sognare…











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Oggi è nato il piccolo del biondo: ben arrivato Stefano!!! (Kg. 2,270 indicazione del papy..ghhghgg)

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A grande richiesta l’immagine di mia Sora al matrimonio di Som… Buona visione a tutti…


Mia Sora

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Oggi è l’8 novembre… BUON COMPLEANNO PAPY!!!


In più è esattamente 1 mese dall’intervento al naso.. beh per questo diciamo che nn siamo proprio allegri: il naso nn scricchiola più, ma il braccio fa ancora male… uffi!!!


Peròòòòòòòòòò.. è 1 MESE che nn fumo!!


Spero solo di riuscire nell’impresa questa volta.


Ci provai nel 2000 e durai la bellezza di 9 mesi… una vera e propria gestazione che però nn diede il frutto desiderato. Infatti riniziai…


Avevo smesso per problemi di salute, avevo appena saputo della mutazione genetica ed il Prof mi aveva terrorizzato, ricordo che prima di recarmi all’ospedale, avevo acquistato i miei soliti due pacchetti e che li avevo riposti nella borsa. All’uscita dal Prof. buttai immediatamente il pacchetto iniziato e, giunta in ufficio, regalai i due pacchetti integri al mio socio. E probabilmente è stato lì lo sbaglio… Me ne privai immediatamente senza via d’uscita.


Successivamente ebbi un piccolo problema con il mio vespone, era il 2001. Una pazza mi schiacciò con la sua auto contro una vettura in sosta. La tipa aveva ritirato l’auto dal carrozziere la settimana prima ed ebbe quasi una crisi di nervi. Spostammo il povero vespone dal luogo dell’incidente… ricordo che guardandolo davanti si riuscivano a vedere contemporaneamente sia la ruota davanti che quella dietro… decisamente nn in asse… na… Comunque decisamente scossa, nn mi accorsi di quello che accadde nei 5 minuti successivi. Soltanto quando giunsi in ufficio mi resi conto di quello che avevo fatto e me ne accorsi dal sapore in bocca. La tipa mi aveva offerto una Malboro 100’s ed io me l’ero fumata tutta di colpo, nn l’avevo neppure assaporata, me l’ero fatta e bon.


Da quel momento la voglia mi invase (in realtà nn mi aveva mai abbandonata), una serie di situazioni mi innervosì e riniziai. Da quel giorno nn ho più provato a smettere.


Ed ora sono qui… è un mese esatto. Ho preso la scusa dai tamponi nel naso. Per un po’ di giorni era impossibile fumare, avevo le garze nel naso ed era impossibile, ma poi la decisione ormai era presa. BBino mi ha aiutato moltissimo decidendo di nn fumare neanche lui. Diciamo una vera e propria scelta di coppia.


I giorni passano, la voglia resta, ma nn è continua. Prima di tutto il pacchetto delle sigarette io lo ho nella borsa e BBino nella valigetta. Altrimenti subentra dal sindrome del fumatore che resta senza siga. In che senso, vi chiederete voi? Vi spiego subito: la paura del fumatore è di restare senza sigarette, di dover uscire ad acquistarle e nn trovarle. Il fumatore tipo, anche se ha 5 sigarette nel pacchetto alla sera ed è conscio del fatto che nn ne fumerà o al massimo se ne farà 1, prima di tornare a casa, le compra. La paura è troppo grande… e se poi ne avessi bisogno? Il fumatore è un piccolo maniaco del vizio… ghghhgh


E poi abbiamo scoperto anche un’altra cosa: sapete quando ti viene la voglia? Quando nn fai nulla, quando sei dinanzi al video e nn sai che fare. Un paio di settimane fa ero dinanzi al video del PC, stavo scaricando un filmato dalla videocamera di un nostro amico ed ho iniziato ad annoiarmi, in quel momento mi è salita la scimmia e mi sono posta la domanda: ci sono milioni di persone che stanno dinanzi al video e nn fumano, perché io dovrei? Perché è quello che mi manca… fumo per noia, per riempire il vuoto. In fin dei conti le manine sono ferme e si annoiano.. perché nn me ne fumo una? Ed ho fatto mente locale. Quando è il momento in cui fumavo di più? In ufficio, da sola, dinanzi al PC. Sempre e solamente lì. Oppure, a casa, dinanzi al PC, mentre giocavo a CT, ma in quel mentre anche le manine erano sulla tastiera. Anzi mi obbligavo a scrivere più lentamente o con una mano sola o imprecando contro la cenere che cadeva sulla tastiera… Ma vi rendete conto della stupidità? Ma ero un fumatore…


BBino invece soffre in macchina, in coda. Quale era il momento in cui fumava di più? In coda, mentre andava o tornava dal lavoro. Ci sono persone che leggono in coda (pazzi), gente come BBino che fumava in coda ascoltando la radio e gente che ascolta solo la radio. Ma perché BBino nn poteva solo ascoltare la radio? Perché lui era annoiato.. la manina sul volante e l’altra occupata a tenere la sigaretta…Era un fumatore


Quindi da possibile ex-fumatore vi dono due pillole di saggezza:



  1. se decidete di smettere nn buttate via le sigarette immediatamente, il buttarle, significa nn poterne fumare se mai ve ne venisse la voglia;

  2. nn diminuite lentamente, anche fumarne una, significa fumare. Basta!!

E poi come dice BBino: “se è passata a Napoleone, può passare anche a me”…



Ultimo appunto per le bimbe: avete mai sentito l’odore del collant, dopo una serata al ristorante a contatto con fumatori? No? Beh fatelo con il naso di nn fumatore… Teribbileeeeeee!!!


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Lunedì mi è arrivato un sms della Guru: anche lei si sposaaaa!!! ahahhahah…

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E siamo arrivati al grande giorno del matrimonio. Ero emozionatissima, come se si sposasse mia sorella. In fin dei conti Som è come se fosse mia sorella ed è giusto che un po’ di emozione in più mi caratterizzasse in una giornata per lei così importante.
Siamo partiti presto, BBino è andato dal barbiere, mentre io sbrigavo faccende alla Posta, poi finalmente viaaaaaaa!!! Destinazione Genova!
Il tempo ci ha lasciato in pace. Un pallido sole riscaldava la città.
Arrivati nel parcheggio di casa-mamma incrociamo la sposa… Come la sposa? Certo la sposa! Aveva dormito a casa sua e alle 12:00 era ancora in giro… hihihiihi
Comunque saliamo a casa e mangiamo, due chiacchiere con i miei e mi vesto. BBino mi porta a casa della mamma di Som e torna indietro.
In casa della sposa era tutto abbastanza tranquillo, i genitori, il fratello con ragazza, i parrucchieri e poi lei… Le avevano appena sistemato i capelli, 5 rose arancioni e gialle tra i capelli, il volto rilassato ma nn ancora truccato. Me la stringo forte forte. Finalmente viene il momento della vestizione. L’abito è bellissimo e lei è raggiante. Iniziano ad arrivare parenti e fotografo, mi levo dai piedi. Mi sento sempre un po’ in imbarazzo, così con la scusa del cuscinetto per le fedi scappo.
Dinanzi alla chiesa iniziavano ad arrivare gli invitati, un sacco di cugini della sposa e i nostri amici. Individuo Feru, è sul sagrato della chiesa con la mamma ed il suo compagno. Sta benissimo con l’abito elegante: poi potrete commentare le foto.. ghghhg
Arriva BBino ed entriamo in chiesa per due chiacchiere con Padre Giacomo (che scopriamo, dopo 15 anni, essere bergamasco), sistemo le fedi sul cuscinetto: marito a dx, moglie a sx.
Inizia la cerimonia, tutti molto emozionati. Feru e Som ridono dall’inizio alla fine. Padre Giacomo nn si smentisce e modifica il nome dello sposo (ormai ci siamo abituati).


Mami e BBino


Gli invitati















Poi gli sposi si scambiano le promesse e gli anelli. Cioè vorrebbero scambiarseli, ma per paura di perderli, li ho stretti ben bene. Morale della storia la cerimonia viene bloccata per circa 5 minuti tra il mio imbarazzo e l’ilarità di tutti gli altri. Comunque ce l’hanno fatta! Som e Feru sono moglie e marito!!!


Feru e Som



Dopo la cerimonia, tappa da Totò e poi al ristorante, mentre gli sposi corrono a fare le foto.
La cena, anche se lunga, è divertente e tra un urlo, un brindisi e bacio degli sposi anche questo matrimonio è da archiviare… aspettiamo il prox!!


Som


Feru


Cucciolo e TFab


Mami, Som e Pitta


Amici...












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Eccoci qui, purtroppo nn riesco a tenervi aggiornati come vorrei, ma il braccio continua a farmi male e nn riesco a scrivere…
Beh iniziamo con l’addio al nubilato di Som, ci siamo divertite un sacco! Il locale si trova in centro. Eravamo circa 15 e abbiamo mangiato pizza e bevuto vino (le altre… io con tutte quelle maledette medicine è meglio che faccia la brava).
A differenza degli altri posti le abbiamo preso il ballerino, che invece di intrattenere solo la prox-sposa, ha intrattenuto anche le amiche… ghghhgh
Ho in mano una serie di immagini compromettenti, ma le userò al momento giusto..
Di seguito vi mostro il simpatico ragazzetto che ci ha intrattenute! Per nn creare casini con le amiche ho oscurato di proposito i volti, meglio nn avere grane con i fidanzati…


(Ho parlato un po’ con la Donna e mi ha annunciato che avrebbe voglia di sposarsi anche lei, probabilmente il prox anno. Si vede che l’amore le fa bene, è tornata come era prima, simpatica ed allegra. Sono proprio curiosa di conoscere questo angelo che è stato capace di ridarci la “vecchia” Donna)


(La Piccoletta era meravigliosa con la sua pancetta, ormai ci siamo… i giorni scadono intorno al 13 dicembre. (BBino è nato il 10.. hihiihi) Martina ti aspettiano!!!)





A grande richiesta  pubblico anche l’immagine della ragazzotta che ha allietato i maschietti… va bene così?






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Mi ha chiamato una delle zie di Som. Voleva sapere qualcosa della storia d’amore tra Som e il Feru. Mi ha trovato un po’ impreprata.. Ormai è dal 1990 che conosco Som, tantissimi anni. Abbiamo fatto amicizia durante uan gita scolastica e penso che una delle motivazioni sia stata proprio la mia vicinanza di casa con Feru… ghghghhgh
Poi evidentemente le cose sono decisamente cambiate e l’amicizia ha fatto tutto il resto ed ora la mia Som si sposa…
Di seguito riporto quello che ho spedito alla zia Gianna….


Uhm.. di cosa da dire su Som ce ne sarebbero una quantità illimitata, ma per quanto riguarda la coppia Som-Feru, nn è per me cosa facile, comunque di seguito potete trovare alcune chicche sulla loro storia d’amore…



Som ed Feru si sono conosciuti il 20 ottobre 1990 al Vanilla. Lei rimase folgorata da questo ragazzo altissimo (lei ha un debole per le altezze), con i capelli scuri, i jeans attillati e la giacca nera. Era la prima volta che andava a ballare al Vanilla, i suoi gliel’avevano permesso perché da poco aveva compiuto i 18 anni e quindi era “grande”. Lei stava bevendo un Oriente Rosso e vedendo Feru gli aveva offerto da bere, lui aveva rifiutato la bevuta ma aveva richiesto la ciliegina dal bicchiere di Som, che naturalmente nn facendoselo ripetere due volte, gliel’aveva data. Poi Feru le chiese d’accendere, Som nn fumava, ma aveva l’accendino, naturalmente nella scollatura dell’abito. Lui dopo averlo saputo, prese l’accendino, si accese la sigaretta e lo ripose, ringraziando, dove l’aveva preso…


La loro storia è stata decisamente complicata: si inseguivano (lei), si prendevano e si lasciavano di continuo. Spesso si lasciavano solo per ripicche. Si davano l’appuntamento da qualche parte, lui nn arrivava o si faceva negare al telefono, lei nn lo richiamava e lui neppure e si perdevano di vista. Poi si ritrovavano e si rimettevano insieme.


Som per stare con Feru saltava la scuola, si vedevano al mattino, partivano con la golf grigia di Feru e andavano in camporella…Anche se la prima volta l’hanno fatto in spiaggia alle 4 del mattino…


Poi si lasciavano ed io e lei passavamo le serate a pattugliare via Borzoli in attesa di un suo passaggio. La strada era divenuta un rito: Via Borxxxx, Chiesino di Borxxxx, ritorno, Via Chiaraxxxxx e nuovamente Via Borxxxx… tutta la sera, fin quando nn lo beccavamo. A quel punto tutto cambiava. Se era di buon umore riuscivamo a fermarlo e a chiacchierare, altre volte la cosa diventava tragica. Mi ricordo una sera, lei era furente, lui le aveva fatto qualcosa o forse ignorata: lei lo vede, lui era in moto, lei accelera e lo stringe, io mi metto le mani tra i capelli. Vedevo Feru sotto alle ruote dell’R5 del papà di Som, schiacciato tra la macchina e il muro. Ma lui ha capito che nn era buona aria ed ha frenato. Un’altra volta mi aveva lasciato a casa, il tempo di salire e di fumarmi l’ultima sul terrazzo. Mi metto a guardare di sotto per salutare Som. Feru arriva a piedi, lei lo vede, accende l’auto e si lancia a tutta birra contro di lui, anche questa volta il poveretto con balzo felino si è salvato.


Quando invece la serata andava male, ci ritrovavamo in Piazza De Ferrari a investire i piccioni sotto la fontana, era il modo che aveva Som per rilassarsi…


Penso che una delle uniche soddisfazione l’abbia avuta una sera tarda. Ci trovavamo in centro ma avevamo l’appuntamento con il Piccolo e Leo per ritirarli alla Stazione di Cornigliano e portarli a ballare con noi. Eravamo in via Gramsci quando Som vede Feru e Roby a piedi, aspettavano il bus della notte. Loro vedono noi e iniziano a correre per fermarci, lei osserva la scena dei due che corrono, sghignazza e scalando marcia e accelerando, li saluta augurandogli “Buon N2”.. hihiihi


La loro storia alla fin fine di bloccò Si persero di vista per molti anni. Poi si rimisero insieme nell’aprile del 1999, sui prati, tra i fumi alcolici di un buon bianco ed un racconto parigino di Som.


Successivamente si diedero nuovamente appuntamento all’inizio di Sestri. Som arrivò all’appuntamento alle 16:55. Attese fino alle 17, ma quando nn lo viede arrivare, pensò che le cose nn erano cambiate e se ne andò. Feru arrivò alle 17:01, l’attesa per un bel po’, poi depresso la chiamò, chiedendole spiegazioni… Le cose erano decisamente cambiate!.. Nessuno dei due aveva più voglia di prendere in giro l’altro…


Som si era trasferita da pochissimo nella casetta in Via Xxxxxxx e lui con lei.


Una delle giornate più belle l’hanno passata dando il bianco all’appartamento (a parte un grosso ragno piazzato sul divano che loro monitoravano con la paura di ritrovarselo nel letto, poi il ragno è scomparso, loro l’hanno cercato, ma solo dopo alcuni giorni l’hanno trovato vicino al bidoncino della rumenta… naturalmente nessuno dei due aveva il coraggio di ucciderlo o buttarlo fuori di casa), finalmente stavamo condividendo qualcosa di veramente loro.. erano davvero bellissimi ed innamoratissimi, ma la sorpresa più bella la ebbero alla sera. Stanchi, ma felici, si sdraiarono nel letto. Avevano imbiancato tutto, tranne i soffitti ed ecco al sorpresa. Sulla loro testa un cielo stellato, decine di stelline luminose li salutavano dall’alto. (la precedente inquilina aveva incollato stellina luminescenti al soffitto, che con il buio si accendevano, ma i due nn avendo colorato il soffitto nn se ne erano accorti).


Era la prima volta che convivevamo e lui le aveva vietato di fare il bagno con le candele accese. Feru riteneva che le candele avrebbero bruciato tutto l’ossigeno nel bagno e Som sarebbe morta… Feru è un po’ paranoico, quando Som da da mangiare a Blacky qualcosa che nn sia pollo, Feru controlla che il cane nn muoia soffocato per l’osso di qualche bovino cattivo e crudele… ghghhg


Ma nn sono state tutte rose e fiori, Som è molto testarda e sono state molte le sere, in cui quel povero disgraziato, si è trovato a dormire sul divano, perché la Signora di casa nn lo riteneva all’altezza di condividere il talamo…


Una mattina, lui era a letto nudo e lei al lavoro. Tutto ad un tratto dalla finestra fanno il loro ingresso le forze dell’ordine a mitra spianati. Feru si sveglia sconvolto, la polizia aveva avuto una soffiata ed era entrata nella loro casa, mentre la perquisa doveva essere fatta nell’appartamento accanto. Feru sconvolto ha chiamato Som che , come al solito, ha risolto il pasticcio.


Poi è stata a volta dei topi e pantegane varie. Purtroppo le cantine nn erano tenute molto bene e il rischio era sempre in agguato. Un giorno un topaccio ha fatto il suo ingresso in casa, dopo aver attraversato la cucina si è avvicinato alla sala. Som ed Feru hanno iniziato ad urlare ed Feru ha iniziato ad intimare al topo di tornare da dove era venuto. Il topo, nn certo per Feru, ha deciso di tornare indietro ed è uscito dalla porta finestra della cucina. Feru ha subito chiuso la finestrona ed ha iniziato a colpirla per spaventare il roditore, che naturalmente è rimasto vicino alla finestra osservando quello strano umano che saltellava dentro casa…


Gli abiti erano moltissimi e gli armadi pochissimi. Purtroppo la casa era piccolina e loro hanno cercato di sistemarsi come meglio potevano. Il problema era l’umidità. Som mi scrisse una mail il 16 febbraio 2001:


“Abbiamo risolto il problema dell’umidità in casa!!!!!
Yeah! Abbiamo:
– spostato l’armadio
– fatto seccare la muffa,
– svuotato, smontato e pulito armadio
– lavato il muro,
– fatto asciugare,
– passato la calce per disinfettare,
– fatto asciugare,
– passato l’antimuffa (magico prodotto in sprai trovato a Molassana)
– fatto asciugare
– Incollato (proprio con la colla) sulla parete dei pannelli di materiale
isolante (detto polistirolo)
– fatto asciugare
– rimesso l’armadio però più centrale in maniera che non tocchi la parete
esterna
– rimesso tutto nell’armadio.
Il tutto in 2 giorni (sabato e domenica)
Siamo tornati il lunedì al lavoro + stanchi ma felici.”


Morale della storia: alla fine della stagione buona parte dei maglioni, delle borse e dei giacconi dei due furono buttati nella rumenta…


Poi Feru e Som si trasferirono nella casa nuova, quella nella quale attualmente abitano. Tutto fu imballato a dovere, i quadri, i cartoni, gli abiti, ma nn il frigo… Quello nn solo nn fu svuotato, ma all’interno ci lasciarono delle uova. Lascio solo immaginare il continuo di questa terribile storia…


All’arrivo nella casa nuova, le cose da fare era tantissime, Som da vero “pollice verde” decise subito di mettersi al lavoro e far diventare la terrazza un vivaio, rubò ed acquistò piantine, pezzi di rami, ecc… Io ed Feru la prendevamo in giro per questo. Si era impuntata su un rametto di nn so bene cosa e pretendeva di farlo ingrandire. Feru lo chiamava Mister Rametto. Era solo e sperduto nel vaso. Attualmente Mister Rametto è l’orgoglio di Som e una vera meraviglia per chi lo guarda. Noi nn gli avevamo dato 100 lire, ehm 1 euro…


Poi venne la volta della casetta portatutto. Feru e 4 suoi amici ci lavorarono nn so quanto tempo, Som li osservava divertita. Alla fine, esausti la mostrarono a Som che la osservò con occhio clinico. Morale della storia, l’acqua entra da tutte le parti e dalle ultime notizie so che la porta è caduta distrutta: no comment…





















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